incontro
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Uno dei punti di partenza della ricerca Making Sense è il tentativo di arrivare alla conoscenza attraverso sistemi di percezione non tradizionali.
La pratica abituale davanti ad un’opera d’arte nel caso di disabilità visiva è quella di sostituire con la parola l’esperienza della visione, quindi assumere tutte le informazioni, selezionarle, assegnargli una priorità, comunicarle, in qualche modo rallentare le numerose operazioni che la vista da sola riassume.
La visita a Torino di Anne Staquet, filosofa belga che insegna all’Università di Mons, ci ha permesso di sperimentare un altro canale per nulla scontato di accesso all’esperienza della conoscenza: l’olfatto. La sua visita avviene mentre la Staquet, ospite di Roberto Mastroianni, critico e curatore che fa parte del gruppo di ricerca, sta preparando una mostra in collaborazione con l’Unione Ciechi del Belgio, che prevede un percorso olfattivo attraverso gli odori del 1600 in ambiente deprivato di luce, e che farà tappa in molte città beghe nel prossimo anno. La sua proposta è di recuperare l’esperienza di vita del ‘600 attraverso i suoi odori, dalla colonia agli alimenti, alla concia delle pelli.
Durante la visita alla mostra si potranno sentire odori diversi, buoni e cattivi, che facevano parte della realtà quotidiana o che servivano ai profumieri del tempo per comporre le fragranze dei nobili.
I visitatori potranno fare esperienza della vita del 17esimo secolo, e, anche, comporre un proprio profumo al termine del percorso, mescolando le essenze a disposizione.

Le nez de Cyrano